Paul Watzlawick: La realtà della realtà. Confusione, disinformazione, comunicazione.


Paul Watzlawick

La realtà della realtà. 

Confusione, disinformazione, comunicazione.

1976


Titolo originale dell'opera: HOW REAL IS REAL?


INTRODUZIONE

Quest'opera si occupa del modo in cui la comunicazione crea quella che noi chiamiamo realtà. Quest'asserzione può sembrare a prima vista davvero strana: certamente la realtà è quella che è, e la comunicazione è semplicemente un modo di esprimerla o di spiegarla.

Niente affatto. Come dimostreremo, le nostre idee tradizionali sulla realtà sono illusioni che andiamo accumulando per la maggior parte della nostra vita quotidiana, anche al rischio notevole di cercar di costringere i fatti ad adattarsi alla nostra definizione della realtà, e non viceversa. Ma l'illusione più pericolosa è che esista soltanto un'unica realtà. In effetti esistono molte versioni diverse della realtà, alcune contraddittorie, ma tutte risultanti dalla comunicazione e non riflessi di verità oggettive, eterne.

Lo stretto nesso tra realtà e comunicazione è un'idea relativamente nuova. Sebbene fisici e ingegneri abbiano già da molto tempo risolto i problemi della trasmissione efficace dell'informazione, sebbene i linguisti siano da secoli dediti all'esplorazione dell'origine e della struttura del linguaggio, e i semantici si siano addentrati nello studio dei significati, dei segni e dei simboli, la pragmatica della comunicazione, cioè, i modi in cui le persone possono spingersi a vicenda verso la pazzia, e le concezioni del mondo, diversissime, che possono insorgere a causa della comunicazione, sono diventati un campo di ricerca indipendente solo negli ultimi decenni.

Io vorrei però ostinarmi a intrattenere il lettore presentandogli in forma aneddotica certi argomenti scelti da questo nuovo campo dell'indagine scientifica, argomenti, spero, insoliti e affascinanti e, tuttavia, d'importanza diretta e pratica, quando spiegano come possano insorgere diverse visioni della realtà e la natura dei conflitti umani.

Alcuni degli esempi usati, tratti da opere di narrativa, barzellette, giochi ed enigmi, possono apparire frivoli, ma non dovrebbero nascondere la serietà di fondo dell'impresa. Ci sono due metodi di spiegazione scientifica. L'uno è esporre una teoria e poi mostrare come fatti osservabili l'appoggino.*

* (Nota) Un esempio eccellente di questa forma di presentazione della stessa materia è The Social Construction of Reality di Peter L. Berger e Thomas Luckman (Doubleday, 1966).

L'altro è presentare esempi tratti da molti contesti per rendere evidente, in maniera pratica, la loro struttura comune e le conclusioni che ne conseguono. Nel primo approccio, gli esempi vengono usati come prove. Nel secondo, la loro funzione è metaforica e illustrativa: sono intesi a rendere evidente qualcosa, a tradurlo in un linguaggio più familiare, ma non necessariamente a dimostrarlo.

Ho scelto il secondo approccio, e con esso spero di permettere al lettore di entrare nel complesso campo della formazione della realtà ... dalla porta di servizio, per così dire. Non necessita alcuna conoscenza precedente della materia, e non verranno date formule né teorie. Ma la bibliografia fornirà i riferimenti e le fonti necessarie per chiunque desideri approfondire uno qualsiasi dei campi cui si accenna in quest'opera. Mi lusingo che lo studioso di scienze sociali o comportamentali possa forse trovare in queste pagine qualche idea per un progetto di ricerca o un argomento per una sua dissertazione.

Spero che il libro possa adempiere anche a un'altra funzione. Come ho già detto, la convinzione che la propria visione della realtà costituisca l'unica realtà è un'illusione pericolosissima. Diventa ancora più pericolosa se accoppiata allo zelo missionario di illuminare il resto del mondo, che il resto del mondo lo voglia o no. Rifiutarsi di abbracciare pienamente una definizione particolare della realtà (per esempio un'ideologia), osare di vedere il mondo diversamente, tutto ciò può costituire un "crimine di pensiero' in senso veramente orwelliano man mano che ci stiamo avvicinando al 1984. Mi lusingo che quest'opera possa contribuire, sia pure in modo limitato, a far ben comprendere la portata di queste forme di violenza psicologica, rendendo più difficile ai moderni fanatici dello stupro mentale e del lavaggio del cervello nonché ai sedicenti salvatori del mondo, l'esercizio del loro malvagio potere.

La mia preparazione di base in lingue moderne e in filosofia, nonché, soprattutto, i ventiquattro anni come psicoterapeuta clinico, di cui quattordici passati come incaricato di ricerche al Mental Research Institute di Palo Alto, California (un istituto dedito allo studio della comunicazione interpersonale e dei suoi disturbi nelle famiglie e in contesti sociali più ampi), mi hanno dato un'esperienza diretta della maggior parte del materiale presentato qui. Altre parti del libro si basano sulla mia attività di insegnamento e di consultazione come professore di psichiatria clinica alla Stanford University e sulle lezioni tenute per invito di molte università e istituti di ricerca o d'addestramento negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina e in Europa.

Di alcuni degli argomenti menzionati in quest'opera ho soltanto una conoscenza indiretta e teorica, ma, inutile dirlo, la responsabilità di eventuali errori è esclusivamente mia.

Il libro è diviso in tre parti. La prima tratta della confusione; cioè, dei disturbi della comunicazione e delle conseguenze che insorgono involontariamente. La seconda parte esamina il concetto piuttosto esotico della disinformazione: intendo con ciò i nodi, i blocchi e le illusioni che possono determinarsi nel processo volontario del cercare attivamente o del trattenere deliberatamente le informazioni. La terza parte è dedicata ai problemi affascinanti connessi allo stabilirsi della comunicazione nelle aree in cui non esiste ancora, cioè, ai problemi di creare una realtà che possa essere condivisa utilmente da esseri umani e da altri esseri, particolarmente animali ed extraterrestri.


Indice

INTRODUZIONE

PARTE PRIMA. LA CONFUSIONE

    Capitolo 1. TRADUTTORE, TRADITORE.

    Capitolo 2. I PARADOSSI.

    Capitolo 3. I BENEFICI DELLA CONFUSIONE.

    L'astuto Hans.

    Il trauma causato dall'astuto Hans.

    Il potere sottile.

    La "percezione extrasensoriale".

SECONDA PARTE. LA DISINFORMAZIONE.

    Capitolo 4. LA NONCONTINGENZA,
    - OVVERO: LA COMPARSA DELLE VISIONI DEL MONDO,
    (WELTANSCHAUUNGEN).

    Il cavallo nevrotico.

    Il ratto superstizioso.

    Quanto più complicato, tanto meglio.

    Il bandito * dalle molte braccia.

Capitolo 5. CASUALITÀ E REGOLE.

    Poteri "psichici".

Capitolo 6. LA PUNTEGGIATURA OSSIA: IL RATTO E LO SPERIMENTATORE.

Capitolo 7. LA PUNTEGGIATURA SEMANTICA.

    Dove tutto è vero, anche il suo contrario.

Capitolo 8. LO "SPERIMENTATORE DIVINO".

    La butteratura dei parabrezza.

    La voce di orléans.

Capitolo 9. LA DISINFORMAZIONE SPERIMENTALE.

    Indipendenza e sottomissione alla pressione di gruppo.

    La canzone di Herr Slossenn Boschen.

    Candid camera.

Capitolo 10. LA COMPARSA DI REGOLE.

Capitolo 11. L'INTERDIPENDENZA.

    Il dilemma dei prigionieri.

    Quel che penso che lui pensa che io pensi.

Capitolo 12. LE MINACCE.

    Come rendere efficace una minaccia e come renderla vana.

    La minaccia che non riesce a colpire il bersaglio.

    La minaccia alla quale non si può obbedire.

Capitolo 13. L'INGANNO NEI SERVIZI SEGRETI.

    L'operazione Mincemeat*

Capitolo 14. Le Due Realtà.

PARTE TERZA. LA COMUNICAZIONE.

Capitolo 15. LO SCIMPANZÉ.

    Il linguaggio dei segni.

    Il progetto Sarah.

Capitolo 16. IL DELFINO.

Capitolo 17. LA COMUNICAZIONE EXTRATERRESTRE.

    Come si può stabilire una comunicazione extraterrestre?

    L'anticrittografia - ossia: il "cosa" della comunicazione spaziale.

    Il progetto ozma.

    Suggerimenti per un codice cosmico.

    Radioglifici e Lincos.

    Un messaggio proveniente dall'anno 11.000 a.c.?

    La piastra del Pioneer 10.

    Le realtà inimmaginabili.

Capitolo 18. LA COMUNICAZIONE IMMAGINARIA.

    Il paradosso di Newcomb.

    Flatlandia.

    Il viaggio nel tempo.

Capitolo 19. IL PRESENTE PERENNE.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI*



Dove comprare il libro:

La realtà della realtà. Confusione, disinformazione, comunicazione di Paul Watzlawick


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