Bronnie Ware: VORREI AVERLO FATTO. I Primi Cinque Rimpianti di chi sta per morire.
Bronnie Ware.
VORREI AVERLO FATTO.
I cinque rimpianti più grandi.
Titolo originale:
The top five regrets of the dying.
A life trasformed by the Dearly departing.
Copertina Originale |
L'Autrice
Bronnie Ware è australiana ed è scrittrice, cantautrice e insegnante di composizione musicale. Per saperne di più su di lei e sul suo lavoro visita il sito ufficiale www.bronnieware.com.
Introduzione
In una mite sera d’estate, in un piccolo paese di campagna, era in corso una conversazione molto simile ad altre allegre chiacchierate che stavano avvenendo contemporaneamente nel resto del mondo. Erano solo due persone che si raccontavano l’una all’altra intessendo una storia. La differenza, però, è che questo dialogo si rivelò essere il punto di svolta nella vita di una persona. E quella persona ero io.
Cec è l’editor di una grande rivista di musica folk, la Trad and Now in Australia, dove è famoso sia per il sostegno dato a questo genere musicale sia per il suo grande sorriso affabile. Stavamo chiacchierando del nostro amore per la musica (tema perfettamente consono, dal momento che ci trovavamo a un festival di musica folk). La conversazione toccò anche le difficoltà che stavo vivendo in quel periodo, vale a dire trovare i fondi per un corso di chitarra e di composizione musicale che volevo avviare in un carcere femminile. “Se riesci a metterlo in piedi e a farlo funzionare, dimmelo e pubblicherò la tua storia”, disse Cec per incoraggiarmi.
In effetti riuscii a farcela e poco tempo dopo scrissi la storia della mia esperienza per la rivista. In quella circostanza, mi chiesi come mai non mi fossi dedicata alla scrittura di storie e racconti nella mia vita. Dopo tutto, scrivevo da sempre. Quando ero una ragazzina tutta lentiggini avevo amici di penna in ogni parte del mondo. Era ancora l’epoca in cui la gente scriveva lettere a mano, le infilava in una busta e poi nella cassetta postale.
Non ho smesso nemmeno da adulta. Sono continuate le lettere manoscritte agli amici così come anni e anni di diari. E a quei tempi componevo canzoni. Quindi, in fin dei conti, scrivevo ancora (solo che oltre alla penna, tenevo in mano anche la chitarra). Ma il piacere provato nel raccontare la storia sul carcere, seduta al tavolo della mia cucina con una carta e una penna vecchio stile, aveva riacceso il mio amore per la scrittura. Così mandai i miei ringraziamenti a Cec e subito dopo decisi di aprire un blog. Gli eventi che seguirono cambiarono direzione alla mia vita nel migliore dei modi possibili.
“Inspiration and Chai”, questo il nome del blog, vide la luce in un cottage piccolo e accogliente sulle Blue Mountains in Australia, ovviamente davanti a una tazza di tè Chai. Uno dei primi articoli che scrissi riguardava i cinque più grandi rimpianti delle persone che stanno per morire, di cui mi ero presa cura. Prima del lavoro con la prigione, avevo svolto il ruolo di assistente ai malati terminali e i ricordi erano ancora freschi. Nel corso dei mesi seguenti, l’articolo prese slancio in un modo che solo internet può spiegare. Iniziai a ricevere e-mail da persone che non conoscevo e che si collegavano al sito per leggere ciò che scrivevo.
Quasi un anno dopo, mi trasferii in un altro piccolo cottage, in una zona agricola. Un lunedì mattina, mentre me ne stavo seduta a scrivere in veranda, decisi di controllare le statistiche sul sito, come si fa di tanto in tanto. Il mio viso assunse un’espressione sconcertata ma compiaciuta. Il giorno successivo controllai ancora, e quello dopo feci lo stesso. Non c’erano dubbi sul fatto che stesse accadendo qualcosa di grosso. L’articolo, intitolato “I cinque rimpianti più grandi di chi sta per morire” aveva spiccato il volo.
Iniziarono a piovere e-mail da ogni parte del mondo, insieme alle richieste di permesso da parte di vari autori di citare l’articolo nei loro blog e di tradurlo in altre lingue. La gente lo leggeva sul treno in Svezia, alle stazioni degli autobus in America, negli uffici in India, a colazione in Irlanda e così via. Non tutti in verità erano d’accordo con il suo contenuto, ma nacque un dibattito sufficiente affinché continuasse il suo giro del mondo. Ai pochi che dissentivano dicevo: “Non sparate al messaggero.” Io stavo semplicemente condividendo ciò che a loro volta le persone in fin di vita avevano condiviso con me. Comunque, almeno il 95 per cento dei feedback ricevuti sull’articolo erano positivi. Ciò rafforzò l’idea di quante cose abbiano in comune gli uomini malgrado le differenze culturali.
Mentre succedeva tutto questo, vivevo nel cottage e godevo della bellezza degli uccelli e degli altri animali selvatici che popolavano le rive del torrente di fronte casa. Ogni giorno, mi sedevo in veranda e continuavo a lavorare dicendo “sì” alle opportunità che cominciavano a presentarsi da sole. Nei mesi che seguirono, più di un milione di persone lesse “I cinque rimpianti più grandi di chi sta per morire”. Nel giro di un anno, quel numero si triplicò.
Per questa ragione e per soddisfare le richieste delle persone che mi contattarono, decisi di approfondire l’argomento. Avevo sempre avuto l’intenzione di scrivere un libro vero e proprio un giorno, come capita a molti. Ma solo raccontando la mia storia personale in queste pagine sono riuscita a esprimere appieno le lezioni che avevo appreso lavorando con i malati terminali. Il libro che avevo sempre desiderato creare era pronto per essere scritto. Ed è questo.
Leggendo la mia storia, ti accorgerai che non sono mai stata il tipo di persona che segue percorsi tradizionali nella vita, se mai esistono. Vivo come mi viene e ho scritto questo libro perché sono una donna con una storia da condividere. Quasi tutti i nomi nel libro sono stati cambiati per proteggere la privacy delle famiglie e degli amici. Tuttavia, sono reali i nomi del mio primo maestro di yoga, della mia responsabile al centro prenatale, del proprietario del campeggio per camper, del mio tutor durante l’esperienza in carcere e di tutti i cantautori menzionati. Ho modificato leggermente l’ordine cronologico per raggruppare insieme i clienti in base alle tematiche che ho affrontato con loro.
[...]
Indice
L’Autrice.
Introduzione.
Dai tropici alla neve.
Una carriera inaspettata.
Onestà e resa.
Rimpianto 1: Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei principi e non quella che gli altri si aspettavano da me.
Prodotti del nostro ambiente.
Catene.
Rimpianto 2: vorrei non aver lavorato così tanto.
Finalità e intenzione.
Semplicità.
Rimpianto 3: vorrei avere avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.
Mai più sensi di colpa.
Doni nascosti.
Rimpianto 4: vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici.
Veri amici.
Concediti il tempo di stare con gli amici.
Rimpianto 5: vorrei aver permesso a me stessa di essere più felice.
La felicità è adesso.
Questione di punti di vista.
Tempo di cambiamenti.
Oscurità e alba.
Nessun rimpianto.
Sorridi e stai sicura.
Dove comprare il libro:
Vorrei averlo fatto. I cinque rimpianti più grandi di chi è alla fine della vita di Bronnie Ware
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