Debito. I primi 5000 anni. David Graeber


Debito. 

I primi 5000 anni. 
David Graeber
2011

Traduzione di Luca Larcher e Alberto Prunetti
2012 il Saggiatore

    

David Graeberprofessore di antropologia alla London School of Economics
Graeber si è specializzato in teorie del valore e teoria sociale presso l'Università Yale la terza più antica università negli Stati Uniti d'America situata a New Haven, nel Connecticut.
 
Esplora il rapporto storico del debito con le istituzioni sociali come baratto , matrimonio , amicizia , schiavitù , legge , religione , guerra e governo ; in breve, gran parte del tessuto della vita umana nella società . Attinge alla storia e all'antropologia di un certo numero di civiltà, grandi e piccole, dai primi registri noti di debito di Sumer nel 3500 a.C. fino ad oggi.

Indice

Copertina
Colophon
Frontespizio
  1. Sull'esperienza della confusione morale
  2. Il mito del baratto
  3. Debiti primordiali
  4. Crudeltà e redenzione
  5. Breve trattato sui fondamenti morali delle relazioni economiche
  6. Giochi di sesso e di morte
  7. Onore e degradazione (o dei fondamenti della civiltà contemporanea)
  8. Credito versus tesoro (e i cicli della storia)
  9. L'età assiale (800 a.C. - 600 d.C.)
  10. Il Medioevo (600 - 1450 d.C)
  11. L'età dei grandi imperi capitalisti (1450 - 1971 d.C.)
  12. L'inizio di qualcosa ancora da definire (1971-?)
Note
Bibliografia

Tratto dal libro:

 [...] Se devi alla banca centomila dollari, la banca ti possiede. Se devi alla banca cento milioni di dollari, possiedi tu la banca.
Proverbio americano [...]

 [...] Siamo finalmente alla questione centrale di questo libro: che cosa significa esattamente dire che il nostro senso di moralità e giustizia si è ridotto a un linguaggio d’affari? Che cosa significa ridurre gli impegni morali a debiti? Cosa cambia quando i primi prendono la forma dei secondi? E come facciamo a parlarne quando il nostro linguaggio è stato plasmato tanto profondamente dal mercato?  [...]

 [...] Da un certo punto di vista la differenza tra un impegno e un debito è semplice e scontata. Un debito è un impegno a pagare una certa somma di denaro. Di conseguenza un debito, al contrario di altre forme d’obbligazione, può essere stimato in maniera precisa. Questo consente ai debiti di diventare semplici, freddi e impersonali, il che a sua volta li rende trasferibili. Se qualcuno deve un favore, o la sua stessa vita, a un altro essere umano, è indebitato in maniera specifica con questa persona. Ma se qualcuno è in debito di quarantamila dollari con un interesse del 12 per cento, non importa davvero chi sia il creditore e i due attori in questione non devono neanche preoccuparsi dei bisogni dell’altro, di cosa desideri o cosa sappia fare, come accadrebbe invece se la cosa dovuta fosse un favore, il rispetto o la gratitudine. Qui non c’è bisogno di calcolare le conseguenze sugli esseri umani: bisogna calcolare solo il montante, i saldi, le penalità e il tasso d’interesse. Se finisci per ritrovarti a dover abbandonare la tua casa e vagare per altre province, se tua figlia si ritrova a fare la prostituta in un accampamento di minatori – be’, che sfortuna – ma per il creditore è secondario. Il denaro è denaro e gli affari sono affari.

Da questo punto di vista l’elemento cruciale – tema che sarà esplorato a lungo nelle prossime pagine – è la capacità del denaro di trasformare la moralità in una faccenda di aritmetica impersonale e, così facendo, di giustificare cose che altrimenti potrebbero sembrare oscene o indecenti. Il fattore della violenza, a cui finora ho dato importanza, può risultare secondario. La differenza tra un «debito» e un semplice obbligo morale non va ricercata nella presenza o nell’assenza di uomini armati che possono far valere quell’impegno sequestrando le proprietà del debitore o minacciando di rompergli le gambe. La differenza sta nel fatto che il creditore ha i mezzi per stabilire in maniera esatta, numericamente, quanto gli deve il debitore.

A ogni modo, guardando le cose più da vicino si scopre che i due elementi, la violenza e la quantificazione, sono intimamente collegati. In effetti è quasi impossibile trovare l’una senza l’altra. Gli usurai francesi di un tempo avevano potenti amici che sapevano farsi valere e potevano intimidire anche le autorità ecclesiastiche. Come avrebbero potuto altrimenti riscuotere debiti tecnicamente illegali [...] 

[...] Qual è la differenza tra un semplice impegno, l’idea che dobbiamo comportarci in certo modo, che dobbiamo qualcosa a qualcuno, e un debito in senso stretto? La risposta è semplice: il denaro. [...] 
 
[...] La differenza tra un debito e un’obbligazione morale sta nel fatto che il debito può essere quantificato in maniera precisa attraverso il denaro.
Il denaro non solo rende possibile il debito, ma fa la sua comparsa esattamente nello stesso momento. [...] 
Il primo 4% del libro mi ha fornito un pezzettino che mi mancava fondamentale che modifica la mia asserzione
 

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