Edward de Bono: Il pensiero laterale.

 Il pensiero laterale - Edward de Bono.

Ecco un altro libro che consiglio volentieri, molto utile per la creatività e a mio avviso anche per l'umorismo. Da questo libro ho appreso quanto e quando può essere pericoloso l'approfondimento verticalizzato. 

Da questo libro inoltre ho tratto un aforisma che è entrato a far parte della mia collezione di aforismi:

"Molti assumono, nei confronti delle idee nuove, lo stesso atteggiamento che adottano per gli incidenti stradali: suppongono cioè che siano cose che possono capitare solo agli altri."

Edward de Bono

Lascio la parola a de Bono per presentarci questo suo libro molto utile e interessante. Qui di seguito vi ho trascritto l’inizio della prefazione.

[omiss..] Come mai certe persone mostrano di possedere una mente sempre fervida di idee nuove, mentre altre, che pur non sono meno intelligenti delle prime, si rivelano del tutto negate a tale attività creativa?

Da Aristotele in poi, la logica viene esaltata come l’unico strumento in grado di tirar buon frutto dall’intelletto.

Ciononostante, l’imprevedibilità stessa delle idee nuove sta ad indicare che esse non sono necessariamente il risultato di ragionamenti logici.

Si avverte da qualche parte l’esistenza di un diverso procedimento intellettivo, facile a riconoscere soprattutto quando riesce a formulare quel tipo di risposte semplici che appaiono ovvie soltanto dopo la loro formulazione; il presente volume si propone di esaminare questo procedimento, di mostrare come esso differisca radicalmente dal metodo logico e sia, spesso, più di questo, fecondo di idee nuove.

Per comodità, abbiamo coniato l’espressione pensiero verticale per indicare il metodo logico, e l’espressione pensiero laterale, per l’altro metodo. [omiss..]

Sommario.

Capitolo Primo. Le differenze tra il pensiero verticale (alta probabilità, consequenzialità) e il pensiero laterale (bassa probabilità, lateralità).

Capitolo Secondo. L’incapacità del metodo logico, rigidamente applicato, di trovare soluzioni originali.

Capitolo Terzo. L’effetto polarizzante delle idee dominanti.

Capitolo Quarto. L’abitudine di pensare per immagini.

Capitolo Quinto. La ricerca sistematica di una pluralità di impostazioni alternative dei problemi.

Capitolo Sesto. Il prepotere del pensiero verticale come ostacolo al sorgere di idee nuove.

Capitolo Settimo. L’utilizzazione degli eventi fortuiti e il riconoscimento della loro validità. Non interferire, ma favorirne l’evolversi per poi raccoglierne i frutti.

Capitolo Ottavo. La dimostrazione dell’utilità pratica di un tipo di applicazione del pensiero laterale.

Capitolo Nono. Gli svantaggi che derivano dal mancato uso del pensiero laterale.

Capitolo Decimo. L’utilizzazione del pensiero laterale e l’impiego delle idee nuove.

Col sommario che precede si è cercato di articolare la materia; comunque i temi fondamentali del pensiero laterale sono essenzialmente tre e ricorrono in tutti i capitoli.

Eccoli:

1. I limiti del pensiero verticale come metodo di ricerca di idee nuove.

2. L’impiego dei procedimenti laterali per l’acquisizione di idee nuove.

3. La creazione di idee nuove semplici, valide e pratiche, come obiettivo del pensiero laterale.

Le tecniche del pensiero laterale sono necessariamente considerate artificiali, in quanto la via naturale dei processi mentali è quella verticale.

In attesa che il metodo laterale sia diventato un abito mentale sarà utile servirsi di proposito di questi canali artificiali per deviare il flusso delle idee dall’alveo naturale dell’alta probabilità.

L’attrattiva del pensiero laterale sta, a mio parere, nell’eccitante ricerca di idee nuove le cui caratteristiche siano la validità e la semplicità, e nel fatto che questa ricerca sia possibile a chiunque, in quanto non richiede un’intelligenza particolarmente acuta.

La necessità del pensiero laterale non trae certo la sua motivazione dalle stramberie semantiche di un gioco di parole, ma è suggerita dall’organizzazione funzionale del cervello che determina i moduli concettuali.

Questi aspetti forniranno il tema di una successiva opera.

Abbiamo ritenuto nostro primo compito dimostrare l’utilità del pensiero laterale, senza prendere in considerazione, per il momento, il problema delle origini.


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